59 – L’ITALIA DEL JAZZ di ADRIANO MAZZOLETTI

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Descrizione

Libro fotografico con le rarissime immagini dei pionieri e grandi musicisti di jazz italiani/Photographic book (in Italian language) with the rare photos of italian jazz pioniers and great italian jazz musicians.

Pagg. 247 – Nuovo  STEFANO MASTRUZZI EDITORE, Roma. 2013

Adriano Mazzoletti ci ha sempre accompagnato alla scoperta del mondo del jazz, con i suoi programmi radiofonici, i suoi racconti televisivi, le sue produzioni discografiche, i suoi libri. Con un entusiasmo e una semplicità narrativa straordinari, propri di chi ha personalmente vissuto e condiviso la storia che racconta.

Ora, con “L’Italia del jazz” Adriano Mazzoletti ci spalanca le porte su un mondo formidabile, ripercorre la nascita e lo sviluppo del jazz italiano e dei suoi protagonisti con immagini straordinarie, molte inedite, altre dimenticate, alcune scattate da noti fotografi. Senza retorica, ma con la stessa emozionata partecipazione di una narrazione popolare, con la quale si raccontano aneddoti e avventure di personaggi lontani.

Ed ecco che il be bop, lo swing, la tradizione e l’avanguardia, le grandi orchestre, i crooner e le trombe ci appaiono come familiari personaggi di una favola d’altri tempi. Tornano a vivere i primi avventurieri del jazz, volti e nomi sconosciuti o dimenticati, proprio come molti impavidi personaggi del Risorgimento italiano, veri e propri pionieri di una nuova frontiera musicale che hanno inconsapevolmente lastricato un cammino per le generazioni successive.

Dapprima un timido sentiero, poi uno sterrato, ora una strada moderna con tutte le sue diramazioni, una via consolare del jazz che ha delineato in cent’anni una propria identità, muovendo dai grandi percorsi del ragtime e dello swing americano, fondendone i ritmi, le armonie e il feeling con la naturale pulsazione melodica mediterranea nostrana in una maniera del tutto nuova e originale, una “Italian way” apprezzata in tutto il mondo.

Adriano non è mai stato uno spettatore del jazz. Infatti, come nelle moderne teorie quantistiche non è possibile osservare un evento senza interferire con esso modificandolo, così il jazz italiano deve a lui il merito di non averlo osservato passivamente, ma di averlo vissuto, cambiato, sostenuto, diffuso, radicalizzato. E ora ne abbiamo le prove, tutte fotografiche.

Adriano Mazzoletti has been our constant companion in our discovery of the world of jazz, with his radio broadcasts, his television programs, his music production, and his books. All of this done with an enthusiasm and an extraordinary narrative simplicity, typical of those who have personally experienced and shared the story he is telling.

Now, with his “L’Italia del Jazz” Adriano Mazzoletti has opened the door to a wonderful world, by tracing the birth and development of Italian jazz and its musicians with extraordinary images, many unpublished, others forgotten, and some taken by famous photographers, without pretension, but with the moving participation of a popular narrative, in which anecdotes and adventures of far off characters are recounted.

Thus be bop, swing, the traditional and the avant-garde, the great orchestras, the crooners and the trumpets appear as familiar characters in a fairy tale of the past. The first jazz adventurers, the unknown or forgotten names and faces, like many fearless characters of the Italian Risorgimento, those true pioneers of a new musical frontier who unwittingly paved a path for future generations all come back to life.

It is at first timid path, then a dirt road, now a modern road with branches; a jazz highway which in one century has sketched its identity, moving through the great pathways of the American ragtime and swing, blending the rhythms, harmonies and feelings with the natural home grown melodic Mediterranean pulsations into a totally new and original “Italian way”, appreciated throughout the world.

Adriano has never been a jazz spectator. In fact, as in modern quantum theories it is not possible to observe an event without interfering with it, modifying it, so Italian jazz owes to him the merit of not having passively observed, but of having lived, changed, sustained, diffused, and radicalized it . We now have the proof, all his photographs.

Stefano Mastruzzi

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